- Oggetto:
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Pedagogia dell'infanzia [2° modulo]- M-PED/01
- Oggetto:
Anno accademico 2010/2011
- Codice dell'attività didattica
- P6024
- Docente
- Monica Mincu (Titolare del corso)
- Corso di studi
- scienze della formazione primaria [f006-c010]
- Anno
- 4° anno
- Periodo didattico
- Secondo semestre
- Tipologia
- Caratterizzante
- Crediti/Valenza
- 10
- SSD dell'attività didattica
- M-PED/01 - pedagogia generale e sociale
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
MODULO 2 (5 CFU) - DIVERSITÀ ED EQUITÀ IN PROSPETTIVA COMPARATA
La ricerca nell’ambito della pedagogia dell'infanzia si concentra sempre di più sulle conseguenze che le interazioni sociali all'età prescolare e la qualità complessiva dell'educazione comportano sia in piano personale, come opportunità scolastiche e di vita, sia in quello sociale, in termini di costi economici per il paese. Non si può nemmeno più parlare di qualità educativa in astratto, o peggio in riferimento ad un’immaginaria classe omogenea, senza preoccuparsi di chi sono in concreto i nostri alunni. La qualità diventa essenzialmente una questione di equità. La voce di ciascun alunno nella sua diversità personale, sociale, culturale, psico-emotiva insieme a quelle dei genitori vanno pertanto ascoltate da insegnanti e decisori di politiche educative. Ovunque nel mondo i docenti vengono oggi formati all'insegna del riconoscimento delle diversità personali e alla loro adeguata considerazione nella progettazione educativa. Occorre "sburocratizzare i rapporti con le famiglie così come si sono istituzionalizzati e cristallizzati nel tempo" e nel contempo definire spazi nuovi e più consistenti di dialogo.
La nozione di "diversità" in tutte le sue dimensioni, ad esempio di classe sociale, di appartenenza culturale e linguistica, dovuta alla disabilità, come peculiarità personali di alunni superdotati, iperattivi ecc. offre il vantaggio della coerenza teorico-pratica delle azioni educative. La questione dell'equità in educazione esige pertanto il giusto riconoscimento della diversità, ovverossia la capacità dell'insegnante di agire in condizioni di diversità ed eterogeneità della popolazione scolastica. Una delle dimensioni più rilevanti nel lavoro dell'insegnante – ed anche particolarmente problematica - è quella dovuta all'inclusione di alunni di origini diverse.
La prospettiva comparata sull'infanzia cinese, americana e giapponese serve come prospettiva critica nei confronti degli immaginari consolidati, utile ad allargare l'orizzonte ai significati culturali e personali delle azioni e dei valori educativi.
Il modulo propone pertanto un percorso teorico-comparativo, critico e offre una serie di suggerimenti per l'inclusione scolastica e sociale.
La frequenza delle lezioni è consigliabile. L'elaborazione di una relazione è riconosciuta in sede di esame fino ad un massimo di 5 punti.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
La verifica finale consiste nel superamento di:
• La preparazione di una relazione scritta su un argomento attinente al modulo A o B, a scelta tra quelli proposti o concordati con le docenti. Le modalità di lavoro e presentazione verranno indicate nel corso e comunque reperibili sul materiale didattico del corso (on line). Il plagio non è accettato. Le relazioni vanno inviate almeno 5 gg. prima della data di appello; si accede all’orale soltanto in caso di esito positivo.
• Colloquio orale.
- Oggetto:
Programma
- Joseph J. Tobin et al (2000). Infanzia in tre culture. Giappone, Cina e Stati Uniti. Cortina Raffaello.
- Maria Omodeo (2002). La scuola multiculturale. Roma: Carocci. (pp. 125)
- MIUR (2007). La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri, Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale. (16 pp.) Reperibile presso l'url: http://archivio.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/pubblicazione_intercultura.pdf
Letture di approfondimento che fanno oggetto specifico di determinate lezioni (scaricabili dai computer dell'università e reperibili sul materiale didattico del corso)
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- Michel Vanderbroeck (2007) Beyond anti-bias education: changing conceptions of diversity and equity in European childhood education in European Early Childhood Research Journal, 15(1), pp. 21-35
- Michel Vanderbroeck (2009). Let us disagree, European Early Childhood Research Journal, 17(2), pp. 165-170.
- Mark Mason (2009). Comparare le culture. In Mark Bray et al. (Ed). L’educazione comparata. Milano: Franco Angeli. (pp.)
Per sostenere i moduli 1 e 2 di Pedagogia dell'infanzia è prevista la stesura di una relazione scritta (come studio di caso, studio comparativo o esplorazione tematica di un argomento attinente), col rispetto dei criteri di strutturazione e i requisiti per l’articolazione di brevi articoli accademici (maggiori info sui materiali dei corsi).
La partecipazione attiva alle lezioni (con interventi e presentazioni da parte degli studenti) è consigliabile.
Testi consigliati e bibliografia
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